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1) Dizion. 5° Ed. .
MOSCA
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pag.576


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MOSCA.
Definiz: Sost. femm. Nome dato volgarmente a molti insetti volatili assai piccoli, ma proprio soltanto di alcuni che hanno due ali, sei zampe e due brevi antenne. La specie più comune è quella che i Naturalisti chiamano musca domestica, che ha una piccola proboscide retrattile, e suol deporre le uova tra le immondizie; ed è animaletto irrequieto, ghiotto, ostinato e molesto.
Dal lat. musca. −
Esempio: Dant. Inf. 17: Non altrimenti fan di state i cani, Or col ceffo or col piè, quando son morsi O da pulci o da mosche o da tafani.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 201: La mosca è volatile vile ed immonda e inquieta molto.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 305: Ambrogiuolo il dì medesimo che legato fu al palo ed unto di mele, con sua grandissima angoscia dalle mosche e dalle vespe e da' tafani.... fu non solamente ucciso, ma infino all'ossa divorato.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 96: Noi abbiamo sconfitto li nimici, come fa la mosca che è in sul collo del bue, quando li fosse detto: Che fai, mosca? e quella dice: Ariamo.
Esempio: S. Antonin. Lett. 146: Non solamente ti guarda dalle cattive operazioni, ma da' cattivi e vani pensieri, i quali, come mosche cacciate, ritornano importunamente al cuore.
Esempio: Med. L. Beon. 3, 140: Botticello ingordo, Ch'è più impronto e più ghiotto ch'una mosca.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 109: Come assalire o vasi pastorali, O le dolci reliquie de' convivj Soglion con rauco suon di stridule ali Le impronte mosche a' caldi giorni estivi.
Esempio: Cas. Pros. 3, 291: Gli uomini temono le fiere salvatiche, e di alcuni piccioli animali, come le zanzare sono e le mosche, niuno timore ànno, e nondimeno per la continua noia che eglino ricevono da loro, più spesso si rammaricano di questi che di quelle non fanno.
Esempio: Varch. Quest. Alchim. 52: Una mosca viverà senza capo più giorni, il che non farebbe un'anima la più perfetta.
Esempio: Galil. Op. Cart. Div. XIII, 177: Io ho visto (col microscopio) una mosca che il signor Galileo stesso mi ha fatto vedere: sono restato attonito.
Esempio: Red. Esp. Insett. 189: Sulle more riscaldate e putrefatte nascono vermi che diventan a suo tempo moscioni e mosche ordinarie; e che sulle foglie del moro infracidate si veggon nascere altresì mosche ordinarie, e quattro o cinque altre sorte di moscherini minuti, i quali nascono ancora su tutte quante l'altre erbe, purchè vi sieno state portate le semenze e l'uova delle mosche e de' moscherini.
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 150: Un'altra mosca che non eccede di grandezza le piccole mosche volgari, ho osservato ne' grani vicino alle valli.
Esempio: Lastr. Agric. 2, 118: Tenendo la.... stalla ben custodita e serrata per difenderla dalle mosche, che non lasciano riposare le bestie.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 4: E rispose la rondine al ragno:... Sciaurato le mosche tu prendi, E le mosche son pasto per me.
Definiz: § I. Figuratam., usasi in locuzioni diverse, esprimenti comecchessia Un menomo che, Qualsivoglia cosa, di cui altri faccia caso, si sdegni, prenda sospetto, stia in avviso, o simili. −
Esempio: Sacch. Nov. 1, 228: Per aver annullate e fatto poca stima di quelle cose, le quali molti vili fanno maggiori, temendo che ogni mosca non gli offenda.
Esempio: Bern. Orl. 22, 21: Ed era sì geloso diventato, Che non saria chi l'avesse stimato.... S'una mosca esser meco pur trovava, Diceva a me: che fa questa qui drento, È femmina o è maschio questa mosca?
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 230: La gelosia di Velazquez, sempre all'erta degli andamenti di Cortès, teneva guerniti di spie tutti i luoghi più popolati di quella costa, con ordine d'avvisare d'ogni mosca che passasse per aria, e ciò per dubbio ch'ei non mandasse o l'una o l'altra delle sue navi all'isola ec.
Definiz: § II. Per Quella parte della barba che si lascia crescere sotto il labbro inferiore a guisa di ciuffetto.
Definiz: § III. E per Neo artificiale. −
Esempio: Magal. Operett. var. 452: Nelle mosche c'è un vantaggio di più, che.... non piacendo chiamarle nè fiamminghe, nè inglesi, potrebbono iuridicamente chiamarsi damaschine o soriane, secondo che in questi paesi hanno avuto la loro origine e si mantengono insino al giorno d'oggi nella voga maggiore.
Esempio: E Magal. Operett. var. 453: Le Turche se n'aggrottescano quel povero musetto a una foggia, che di molte è più il nero che il bianco; e bisogna ben dire che il consumo sia grande, mentre in ogni luogo, ove sia gente un poco civile, v'è una quantità di donne che campano del solo far mosche, le quali non solamente sono gala del viso, ma di tutto il resto del corpo.
Definiz: § IV. Per Macchia della forma e della grandezza press'a poco d'una mosca, sulla pelle o sul pelo, o mantello di alcuni animali. −
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 6, 116: Damasittone appar su un turco bianco (un cavallo), Macchiato tutto il dosso a mosche nere.
Esempio: E Anguill. Ovid. Metam. 12, 154: Macchiato (il destriero) a mosche nere ha il pel leardo.
Definiz: § V. Trovasi per Fermaglio, Borchia, o simile. −
Esempio: Nov. ant. C. 56: Tu hai di belle femine.... Tònne una quantità, e vestile riccamente, e poni loro da petto una mosca d'oro o d'ariento, cioè una boccola con un fibbiaglio, nella quale sia intagliata l'idola che tu adori.
Definiz: § VI. Term. d'Astronomia. Nome d'una piccola Costellazione dell'emisfero settentrionale posta fra l'Ariete e il Triangolo boreale; ed è pur Nome d'altra piccola Costellazione meridionale, a noi invisibile, detta anche Ape indiana o Mosca indiana, situata fra quelle del Camaleonte e della Croce australe. −
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1, 28 Not.: Alle 51 riferite costellazioni ne furono aggiunte in varj tempi molte altre, i di cui nomi sono: Renna,... Oca, Mosca,... Camaleonte,... Croce, Ape, ec.
Definiz: § VII. Mosca canina, Mosca cavallina, diconsi Le mosche di quella specie la quale suol molestare specialmente i cani o i cavalli. E Mosca culaia, denota Quella specie che suole infestare le parti deretane dei cavalli, de' buoi, e simili animali. −
Esempio: Giamb. Oros. 41: E dipo' le mosche canine, le quali discorrendo per le membra, con crudeli morsi ierano tormenti gravissimi e sozzi.
Esempio: Bibb. N. 5, 450: Disse: e venne la mosca canina; e le mosche piccoline in tutti li suoi confini.
Esempio: Pulc. L. Morg. 24, 97: Impronto più ch'una mosca culaia.
Esempio: Belc. F. Pros. 4, 154: Come dimori tu in questa spelunca per la grandezza del caldo, e per le zenzare e mosche canine?
Esempio: Car. Arist. Rett. 159: Volendo una volpe passare il fiume, cadde in una fossa, e non potendone uscire, patì lungamente e riempissi di mosche canine.
Esempio: Soder. Op. 1, 39: Gli uccelli non cessano di volare..., le mosche, pulci, vespe, tafani e zanzare, di morsicare più pungentemente e massime le mosche cavalline.
Definiz: § VIII. E figuratam., detto di Persona molesta; od anche di Cosa che arrechi fastidio ed inquietudine. −
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 66: Si degnerà farmela eseguire, per liberarmi da una mosca cavallina, che mi trafigge tanto.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 7: Saccenti.... e uomin mestatori e 'mpronti, Scalzator di negozj e di segreti, Traguardar di sottecco, e spiatori Di ciò ch'altri o disegni o metta in opra, Essere a quest'è a quel mosche culaie.
Esempio: Red. Lett. 2, 320: Orsù, orsù, lo confesso ancor io che sono una mosca culaia arcinsolentissimonissima, ma ec.
Esempio: Pros. Fior. IV, 1, 204: In questi due giorni mi è convenuto fare cento cose, provvedendo diversi libri, che stasera si mandano costà, facendogli legare, ec. oltre alle solite mosche culaie del...; contuttociò, ec.
Definiz: § IX. Mosca cieca; che anche si disse semplicemente Mosca. Sorta di giuoco più che altro fanciullesco. Usasi il più spesso nelle maniere, Fare a mosca cieca, o Giocare, a mosca cieca. E si scrive anche congiuntamente Moscacieca. −
Esempio: Not. Malm. 1, 68: Il giuoco detto Mosca cieca è trattenimento da fanciulli, che deriva dall'antico, e si diceva Musca aenea: e si faceva nel modo che usano oggi, che è in questa maniera: tirano le sorti fra più ragazzi a chi debba bendarsi gli occhi (che in questo giuoco dicono Star sotto) ed a quello a cui tocca sono bendati gli occhi in modo che non possa vedere: e poi con uno sciugatoio o altro panno avvolto che ciascuno tiene in mano, si danno dagli altri delle percosse a colui che è sotto; ed egli così alla cieca va rivoltandosi: e quello che egli arriva colla percossa dee bendarsi in vece del percuziente, il quale si leva la benda, e va fra gli altri a percuotere il nuovo bendato.... Di questo giuoco vedi il Pastor fido, atto III. sc. 2.
Esempio: E Not. Malm. 1, 192: Beccalaglio è un giuoco simile alla Mosca cieca...; nè vi è altra differenza, che ec.
Esempio: Sacch. Rim. G. 38: Viltà mostrasti tra tante donzelle Ch'ognuna ha fatto la sua fama bieca. Va', fa' a mosca cieca, E non seguir più Marte nè Ciprigna.
Esempio: Bern. Orl. 31, 26: Tocca ben lui e di punta e di taglio, Ma tutto è nulla, è ogni sforzo perso: Come alla mosca giucasse o sonaglio, Tanto stima i suoi colpi quel perverso.
Esempio: Grazz. Comm. 185: Che? voi ne avete de gli altri [giuochi] begli simili a questo? T. O caro! Che mi di' tu?... Salincerbio, salta la spiga, metti l'uovo, mosca cieca, pigliami topo, ec.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 315: Dite, in questo paese Si potrebb'egli fare a mosca cieca?
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 10, 13: Cotale Orfeo, che far dentro gli abbissi Non avrebbe timore a mosca cieca.
Esempio: Fag. Comm. 1, 124: Isabella, va' di là in quell'altra camera, e non accendere altri lumi: sta' al buio.... E tu va' a trattenerli. M. Se sono al buio, gli tratterrò a fare a mosca cieca.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 2, 175: Nel giocare a mosca cieca o alla fava, l'avea non so che di vivace e dello spiritoso.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 57: Il popolo Domanda se dee farsi a mosca cieca, Se si venne a veder l'ombre chinesi.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 145: Renzo, cercando di fermare il curato, e remando con le mani, come se facesse a mosca cieca, era arrivato all'uscio, e picchiava, gridando ec.
Definiz: § X. E per similit. −
Esempio: Pataff. 6: Ma sempre a mosca cieca mugiolando.
Esempio: Pulc. L. Morg. 23, 38: E sempre tonda menava Frusberta; A mosca cieca quel tratto faceva.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 28, 142: Sicch'io ho fatto con altro battaglio A mosca cieca, o talvolta a sonaglio.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 178: Dopo Amoroldo, Scarpiglione Con la sua scura risonava a doppio.... Se questi dua giganti insieme accoppio, Non ne prenda nissuno ammirazione, Chè lor bestialità tale uso reca; Ma poi faranno tutti a mosca cieca.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 40: Benchè cieca, Fu però sempre simil gente sgherra; Con quel batocchio zomba a mosca cieca, Senza riguardo, come dare in terra.
Esempio: Not. Malm. 2, 776: A chius'occhi. L'istesso che A mosca cieca; quasi che chi vuol percuotere un altro senza alcun riguardo, chiuda gli occhi, per non vedere dove egli sia per dare: e tali percosse si dicono per ordinario Bastonate da ciechi. Mosca cieca viene dal giuoco de' ragazzi.
Definiz: § XI. E figuratam., Darla a mosca cieca, o Girare, a mosca cieca, si disse per Parlare senza considerazione o riguardo, in biasimo o vituperio d'alcuno. −
Esempio: Varch. Ercol. 117: Darla a mosca cieca, da un giuoco, che fanno i fanciulli, nel quale si turano gli occhi con una benda legata al capo, è dire senza considerazione, o almeno rispetto veruno di persona, tutto quello che alcuno vuol dire, e zara a chi tocca.
Esempio: Buomm. Cical. 35: Io son balestra furlana. Io tiro a tutti, sì perchè la mia natura m'inclina alquanto al satirico, sì perch'io veggo oggidì, ch'e' non s'apprezza se non chi gira a mosca cieca, e morde come un cucciol che metta denti.
Definiz: § XII. Mosca volante, dicesi di quei segni o stracci che si vedono per l'aria in alcune malattie degli occhi; e si disse anche, semplicemente, Mosca. −
Esempio: Span. Cur. Occh. volg. Z. 19: Li cui segni (del male) sono questi: cimicelle, mosche, travicello, peli e splendori, che gli appaiono, e non sono.
Definiz: § XIII. Mosca dell'olivo, o Mosca olearia, dicesi Un insetto dannosissimo che, in stato di larva, si ciba della polpa dell'oliva.
Definiz: § XIV. Mosca di Milano, dicesi un Cerotto che ha nel centro un piccolo impasto di polvere di cantaridi; ed è più mite che non i veri e proprj vescicanti.
Definiz: § XV. Mosca senza capo, dicesi scherzevolmente di persona che non abbia indirizzo, guida, direzione, e perciò operi a caso; e in più largo significato, che non abbia senno. −
Esempio: Ambr. Furt. 4, 5: Che buone faccende avete in Roma? G. Vi dirò il vero; io son venuto quasi come mosca senza capo.
Esempio: Grazz. Comm. 172: Ohimè! ch'è morta, con monsignor della Casa, il Varchi e Annibal Caro, la nostra lingua? A. È restata come mosca senza capo (qui figuratam.).
Esempio: Cecch. Mogl. 2, 5: Voi avete avuto ventura a trovarmi. A. Ventura grande per certo, perchè io sono qua come mosca senza capo.
Esempio: E Cecch. Diss. 2, 4: Adunque vuo' tu ch'i' venga là come mosca senza capo?
Esempio: Lipp. Malm. 6, 85: Se manca lui, quanti vi sono, Restati come mosche senza capo, Appoco appoco, a truppe e alla sfilata Partendo, in breve disfaran l'armata.
Esempio: Not. Malm. 2, 516: Restati come mosche senza capo. Cioè Senza consiglio, direzione o guida. Senza sapere che cosa avere a fare o risolvere, poichè questi insetti, scemi del capo, s'aggirano inutilmente strascicando il restante del corpo senza saper dove.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 33: Senza libro e senza versi, Voi (cantanti di teatro) siete tante mosche senza capo.
Definiz: § XVI. Uccello mosca. Nome di varie specie di piccolissimi uccelli dell'America, di bei colori e graziose forme.
Definiz: § XVII. Mosca! e anche, Zitto e mosca! in modo esclamativo, e facendo atto di silenzio, si usa familiarmente quando vogliamo ingiungere o raccomandare ad alcuno che non faccia parola con chicchessia di qualche cosa che non dev'essere risaputa. Così per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore E badiamo bene: di quanto t'ho detto, mosca!
Definiz: § XVIII. Fastidioso, o simili, come una mosca, dicesi di persona importuna, impronta, e simili. −
Esempio: Castigl. Corteg. V. 92: Non sarà ostinato e contenzioso, come alcuni, che par che non godano d'altro che d'essere molesti e fastidiosi a guisa di mosche.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 276: Mosca, Mosca, tu sei, ve', proprio simile Alle mosche, importunaccio; o va' e sappilo.
Esempio: Crusc. Vocab. III: Egli è più fastidioso d'una mosca: e vale Egli è molto noioso. Latin. musca importunior.
Definiz: § XIX. Cacciar le mosche, ed anche la mosca, da dosso ad alcuno, per Bastonarlo, Percuoterlo. −
Esempio: Lipp. Malm. 11, 20: Così guida i suoi ciechi ov'è il colosso, Acciò gli caccin le mosche da dosso.
Esempio: Not. Malm. 2, 791: Grattar la tigna s'intende Perquotere.... Si dice anche Cacciar la mosca da dosso in questo Cant. st. 20.
Esempio: E Not. Malm. 2, 796: Gli caccin le mosche da dosso. Lo bastonino.
Definiz: § XX. Cacciarsi le mosche dalle rene, detto per motteggio, vale quanto Darsi la disciplina. −
Esempio: Sacch. Nov. 1, 299: Darci delle mani nel petto, metterci canavacci in dosso, e cacciarci le mosche dalle rene, andare alle processioni e alle chiese; ec.
Definiz: § XXI. Cadere le mosche bianche, Venir giù, o simili, le mosche bianche, vale scherzevolmente Nevicare. −
Esempio: Fag. Rim. 4, 192: Quando asconde affatto i raggi il sole, E che diluvian giù le mosche bianche, A riscaldarsi, altro, alla fè, ci vuole.
Definiz: § XXII. Essere come le mosche bianche, o Raro come le mosche bianche, o una mosca bianca, o simili, si dice proverbialmente di Persona o di Cosa rarissima a trovarsi in un dato luogo o in una data condizione di cose. −
Esempio: Gozz. Op. scelt. 4, 36: Credetemi, questa bella virtù (l'amicizia) non è più al mondo; ella è volata via, è perduta la semente de' buoni amici. Non sono oggidì più all'usanza. Più presto si ritroverebbero le mosche bianche.
Definiz: § XXIII. Essere come una mosca in Puglia, detto di persona o di cosa, vale Esser comunissimo, Trovarsene gran quantità o numero. −
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 499: E' vanno su, ed io Che fo? vo io? no: in tanta calca Io sarò là come una mosca in Puglia.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 378: Quanto alla scienza, è fenice tra le donne chi sarebbe una mosca in Puglia tra gli uomini.
Definiz: § XXIV. Far d'una mosca un elefante, vale Fare gran caso di cose piccolissime e di nessun conto. −
Esempio: Cecch. Diss. 1, 1: Se e' volessino pigliar il panno pel verso, e darsi manco brighe, e non fare sempre d'una mosca uno elefante.
Definiz: § XXV. Levarsi le mosche dal naso, o d'intorno al naso; o semplicemente, d'attorno, Cavarsi le mosche dal naso, o d'intorno al naso; o semplicemente, d'attorno, Cacciarsi le mosche dal naso, o d'intorno al naso; o semplicemente, d'attorno, o Sapersi levare ec., le mosche dal naso, o d'intorno al naso; o semplicemente, d'attorno; e Non si lasciar posare mosche sul naso; sono maniere che valgono Non essere uomo da sopportare ingiurie, minaccie, molestie, importunità, e simili. −
Esempio: Varch. Stor. 3, 93: Qualcuno de' più cari e intrinsichi servidori del duca Alessandro s'andò quasi vantando di questo fatto (dell'avvelenamento del cardinale Ippolito), dicendo: Noi ci sappiamo levare le mosche dintorno al naso; ed altre parole somiglianti a queste.
Esempio: Cecch. Servig. 3, 3: Voi Gli mostrerrete che siate persone Che vi sapete levar via dal naso Le mosche, e gastigar i pazzi.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 86: In quanto a te, chi ti pisciasse addosso, So ben che tu non ne faresti caso; Ma io, che da' miei dì mai bevvi grosso, E le mosche levar mi so dal naso, Saprò ben io ec.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 258: Ecco, vi veggo.... raccontar la traccia e il tenore che voi teneste per soddisfare a' vostri iniqui appetiti,... per farvi rispettare come persone che vi sapete levar le mosche d'attorno.
Esempio: Not. Malm. 2, 609: Le mosche levar mi so dal naso. Mi so vendicare dell'ingiurie con facilità.
Esempio: Nell. Iac. Suoc. 1, 8: Eh che questi son consigli da darsi a qualche bietolona, che non ha nè meno spirito di cacciarsi una mosca dal naso, e non a me.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 334: Signoreggia (il popolo inglese) sui mar dal sud al norte, Dall'oriente non men fino all'occaso, Nè si lascia posar mosche sul naso (qui figuratam.).
Definiz: § XXVI. Rimanere con le mani piene di mosche, e anche, con un pugno pieno di mosche, Restare con le mani piene di mosche, e anche, con un pugno pieno di mosche, Trovarsi, o simili, con le mani piene di mosche, e anche, con un pugno pieno di mosche, vale Restar deluso di speranza concepita, Non ottener nulla di quanto s'aspettava come effetto, premio, o simili, di propria fatica o disegno o spettanza. −
Esempio: Lett. Uom. ill. 537: Ora dubito di non l'avere (la provisione) in modo veruno.... Così io, che vivo di giorno in giorno con grave spesa, mi trovo (come si dice) co le mani piene di mosche.
Esempio: Bandell. Novell. 4, 134: Sapete quanto io v'amo, e quante fiate v'ho supplicato, che degnaste darmi la comodità di poter essere insieme con voi. Ora che io ci sono, non crediate che così di leggero, con le mani piene di mosche mi voglia partire.
Esempio: Sassett. Lett. 180: Mi diranno: Sta molto bene: noi non abbiamo adesso in che impiegarti. Sì che, in quel caso, io rimarrei con le mani piene di mosche.
Definiz: § XXVII. Rincarare le mosche in Puglia; maniera scherzevole, che significa: Pagare caro, per poco avvedimento, o per troppa precipitazione, ciò che per la sua abbondanza può aversi con poco o nulla. −
Esempio: Cecch. Donz. 3, 7: Ma se pure e' voleva.... ammogliarsi, le sue Facultadi e le buone qualitadi Meritavano pur che e' ne trovassi Senza aver a pregare e a comprarla; E quando anco il partito trapassasse Questo d'assai, ed egli ha fatto in modo, Che gli bisogna rincarar le mosche In Puglia.
Definiz: § XXVIII. Saltare ad alcuno la mosca al naso, ed anche semplicemente Saltare ad uno la mosca, vale Incollerirsi quegli, Adirarsi, Imbizzarrirsi, e simili. E trovasi anche poeticam. Volar la mosca sopra il naso d'alcuno. −
Esempio: Ar. Rim. 1, 257: A un capitan di fanteria tedesca.... tal parola (una vanteria d'un condottiero francese) Soffrendo, par che a gran disnor riesca: E similmente a questo detto vola La mosca sopra il naso d'Agenorre, Gran condottier di compagnia spagnuola.
Esempio: Bern. Orl. 3, 84: Salta la mosca subito a colui, E dice: Dunque tu non vuoi partire?
Definiz: § XXIX. Scacciare le mosche, vale scherzevolmente Menar colpi di spada, o di bastone, senz'alcuna regola od effetto.
Definiz: § XXX. Alla pignatta che bolle, le mosche non s'approssimano, si disse in proverbio. −
Esempio: Crusc. Vocab. I: Pignatta.... Alla pignatta che bolle, le mosche non s'approssimano. Proverbio: e vale, Che quando uno è adirato da senno, è bene il lasciarlo stare. Lat. Fumantem nasum ursi ne tentaveris.
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 247: Onde disse un santo padre uno cotale proverbio: Alla pignatta che bolle le mosche non s'appressano; ciò vol dire: Al cuore che bolle d'amore di Dio, i mali pensieri non s'appressano e non vi possono entrare.
Esempio: E Cavalc. Discipl. Spir. 12: Il secondo male che ci fa la tiepidità si è che il nimico ci prende baldanza addosso di più tentarci che non farebbe se fossimo ferventi, onde per proverbio è: Alla pignatta che bolle, le mosche non si appressimano.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 44: Disse un santo padre antico: come alla pignatta che bolle le mosche non vi si appressano, ma sì quando è tiepida e fannovi puzza, così le demonia fuggono e temono l'uomo acceso e fervente dell'amore divino, ma lo tiepido perseguitano e sì lo scherniscono.
Esempio: S. Cater. Lett. 3, 453: La carità è sola quella ch'el (egli, il demonio) percuote, e fugge da quell'anima, come la mosca dalla pignatta che bolle.
Definiz: § XXXI. Chi uccella a mosche morde l'aria; dicesi in proverbio a significare che Da propositi vani e dissennati non si raccoglie alcun frutto. Onde la frase proverbiale Uccellare a mosche, per Far cosa vana o puerile. −
Esempio: Car. Apol. 111: Parla cose contrarie.... Uccellate a mosche e mordete l'aria. Quale è questa contrarietà che voi dite?
Definiz: § XXXII. In bocca chiusa non c'entra mosche. −
V. Bocca, § XCII.
Definiz: § XXXIII. La mosca tira i calci che può, o come può; si dice in proverbio. Al qual proverbio è allusiva la frase Calcio di mosca, e simili. −
Esempio: Crusc. Vocab. III: La mosca tira il calcio ch'ella può: si dice di Chi vorrebbe offendere uno, e non può. Lat. edentulae maxillae, ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 13, 52: Non fu mai lupo arrabbiato nè cagna, Che così (come un cavallo mostruoso) morda e divori ed attosche, Nè anco i calci suoi paion di mosche.
Definiz: § XXXIV. Le mosche si posano su le carogne o i cavalli magri, o simili; proverbio che significa: I danni, o i travagli, toccano sempre e in più grave misura ai più deboli, a chi per la propria condizione più ne risente o meno li merita. −
Esempio: Varch. Suoc. 4, 6: E dubito (parla un servitore) d'averne a toccare un buon rabbuffo per vostro amore: saranno de' miei guadagni questi, chè le mosche si posano sempre in su' cavagli magri.
Esempio: Cecch. Diss. 2, 3: Mi par sempre d'avere a torno un rigoletto di famigli d'Otto. Si.... E non che tu non meritassi cotesti e una galea. Sf. Sempre le mosche campeggiano adosso bene a' cavalli magri.
Esempio: E Cecch. Donz. 5, 2: Vanne (parla a Brigida serva) su in casa, E bandisci anco tu ciò che è seguìto, Stu vuoi ch'i' ti gastighi. B. Fa' tuo conto, Le mosche danno adosso a i cava' magri.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 437: Buona donna, e' si dice a casa mia, Che le mosche si van posando all'ultimo Sempre su' cavai magri, e la scesa anco Sempre va a cader ne' luoghi deboli.
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 1, 13: Me l'aspettavo (parla una serva) d'aver a esser la ladra e la bugiarda io, me l'aspettavo: in somma le mosche si posan sempre su' cavalli magri.
Definiz: § XXXV. Quindi Non posarsi le mosche addosso a uno, si disse per Non avere esso, Non toccargli, quei danni o gastighi che si meriterebbe. −
Esempio: Cecch. Masch. 5, 9: E tu, Imbroglia, Avendo il tuo padron pigliato moglie, Non ti si poseran le mosche addosso.... I. Oh quella fia La mancia per me, sai, e per la Crezia, E d'altra qualità!
Definiz: § XXXVI. Non c'è miele senza mosche, Non si può avere il miele senza le mosche, e simili. −
V. Miele, § XV.
Definiz: § XXXVII. Non farebbe male ad una mosca, dicesi di persona di carattere mite, e incapace di offendere chicchessia.
Definiz: § XXXVIII. Non sentirsi volare una mosca; e Si sentirebbe sentito, volare una mosca, o Si sarebbe sentito, volare una mosca; maniere proverbiali che si usano a denotare un silenzio assoluto, o l'assenza di qualsiasi rumore, in mezzo a molte persone insieme adunate.